martedì 27 agosto 2019


Nell’ottobre del 1259 San Bonaventura si ritira in meditazione sul monte della Verna, nello stesso luogo in cui San Francesco, trentacinque anni prima, aveva ricevuto le stimmate. Durante questo soggiorno, il ministro generale dell’ordine francescano concepisce l’idea dell’Itinerarium mentis in Deum, capolavoro di teologia speculativa e denso manuale di vita spirituale. Le sei ali del Serafino apparso a Francesco al culmine della sua esperienza spirituale diventano le sei tappe della elevazione che conduce l’anima alla pace della contemplazione, domenica dello Spirito corrispondente al settimo giorno della creazione. 
Tre sono le fasi principali in cui si scandisce l’itinerario: la considerazione delle tracce del Dio invisibile nella realtà fisica fuori di noi; la considerazione dell’immagine di Dio nell’interiorità dell’anima umana; l’ascesa verso le più alte verità spirituali tramite l’indagine sui Nomi Divini (Essere, Bene) attestati nelle Sacre Scritture (i riferimenti sono, rispettivamente, a Esodo 3, 14 e Luca 18, 19).  La struttura dell’Itinerarium è rigorosamente cristocentrica: Cristo non è inteso soltanto come centro delle processioni trinitarie, tra il Padre e lo Spirito Santo, ma come Verbo incarnato e dunque indispensabile Via e Scala nell’ascesa del pellegrino. 

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